Melissa Fracassini, 21 anni, è una promessa della nostra atletica. Umbra di San Mariano di Corciano, tesserata per l’Arcs Cus Perugia, è una specialista dei 1.500 su pista dove vanta un personale di 4’18”.
Cosa ti ha avvicinato alla corsa 10 Sport e salute, risultato che le ha aperto le porte della Nazionale e l’ha proiettata in una nuova dimensione. E solo pochi giorni, in occasione della Festa del Cross di Cassino (FR), ha conquistato il titolo di km su strada in 34 minuti.
Protagonista della recente copertina di Runner's World di febbraio, Direttore Responsabile – Rosario Palazzolo:
Cosa ti ha avvicinato alla corsa?
"La famiglia. Papà (Francesco Fracassini, ndr) era un forte mezzo fondista che ha vinto diversi titoli italiani giovanili, mamma correva le mezze e le maratone. Ho respirato la corsa fin da piccola e a 7 anni ero già in pista, anche se i miei avrebbero preferito farmi iniziare l’atletica un po’ più tardi. Sono stata io a insistere e oggi papà è anche il mio allenatore".
Solitamente per ottenere risultati di livello occorre dedicare tempo agli allenamenti e organizzare la propria vita in funzione della corsa. È così anche per te?
"Eh sì, il mio programma nei periodi di carico prevede anche 9/10 allenamenti settimanali, il che significa che alcuni giorni mi alleno due volte. Contando che frequento la facoltà di Scienze Motorie all’Università di Perugia, di tempo per fare altro me ne rimane davvero poco. Però mi piace cucinare, sono brava soprattutto a preparare i dolci. Da noi, a colazione una fetta di torta fatta in casa è d’obbligo. La mia specialità è la treccia lievitata: mi chiedono sempre di portarla quando vado a cena dagli amici".
Alla tua età gli amici escono la sera, vanno in discoteca: che succede se non
si può fare?
"I miei amici hanno effettivamente ritmi e abitudini completamente diversi dai miei, ma dovere rinunciare a far serata non mi pesa perché ho in mente un obiettivo chiaro e questo obiettivo si chiama atletica. Anche se sono un'atleta giovane, ho già sperimentato cosa voglia dire doversi fermare ripetutamente a causa di un problema fisico. Nel mio caso si è trattato di una difficoltà che il mio fisico ha nell’assimilare la vitamina D, un disturbo che i medici hanno faticato a diagnosticare e che in passato mi ha causato più volte problemi alle ossa. Ora che l’ho risolto, non mi sembra vero di potermi allenare bene! Quello di non uscire la sera perché si ha necessità di riposare, credimi, è davvero il minore dei mali".
km su strada in 34 minuti?
"Felicità. Quando corro sto bene e tutto mi viene meglio, anche studiare. Potrebbe sembrare un controsenso perché gli allenamenti dovrebbero stancare, togliere energie, ma a me fanno esattamente l’effetto contrario".
Grazie alle tue prestazioni sei entrata a far parte dei team Brooks RoadRunners. Avere un brand a supporto cosa cambia?
"Tanto. Innanzitutto, essere selezionata è stata una grande soddisfazione, la conferma del mio valore come atleta. Sono entrata nel team Brooks Road Runners lo scorso maggio e questo mi ha consentito di fare nuove conoscenze, di vivere esperienze di gare diverse e di avere a disposizione tutta l’attrezzatura di cui ho bisogno. Solo per le scarpe, tra allenamenti e gare su pista, su strada e di cross, utilizzo almeno cinque modelli diversi. Per me che non lavoro, significa non dover chiedere ai miei genitori di comprarle".
Contatta la redazione?
"Il focus sono gli Europei U23 che si terranno a luglio in Norvegia il prossimo luglio. Spero di riuscire a correre i 1.500, distanza nella quale ho già ottenuto il minimo di partecipazione lo scorso anno. Poi vorrei continuare a esplorare il mondo delle corse su strada, soprattutto i 10 km che mi sono piaciuti e che ho scoperto essere nelle mie corde. La mezza maratona la vedo ancora lontana, anche se prima di fine anno potrei correrne una come allenamento di lunghissimo".