Lo sport non può più fare a meno della tecnologia: che sia l'occhio di falco nel tennis, il VAR nel calcio o l'instant replay nel basket ormai nike air jordan 1 low to my first coach sail white light zitron summit white, Portofel Mare de Damă COACH.

Ovviamente, in questo moderno processo non poteva restare esclusa l'atletica... tra super scarpe sistemi di rilevamento all'avanguardia messi al servizio degli atleti, la "regina degli sport" sta vivendo un momento di grandissima trasformazione (anche a suon di record incredibili) che hanno alla base un uso sempre più raffinato delle tecnologie. Che il vento sia cambiato lo si intuisce in ogni gara: Пробник coach dreams sunset парфюм, basta citare i nuovi record del mondo maschili e femminili in maratona e i tanti record registrati anche in pista.

Con tanta facilità associamo l'impennata di record e di grandi prestazioni all'uso di di INDPAC scarpe con tecnologie innovative quali le piastre in fibra di carbonio o le schiume super reattive, ma in realtà l'evoluzione portata dalla tecnologia è molto più profonda e decisa e riguarda soprattutto le metodologie di allenamento e la capacità di monitorare l'atleta in ogni fase della sua vita.

Ogni atleta, che sia un professionista o un amatore, utilizza abitualmente strumenti come gli sportwatch che sono capaci di monitorare un numero sempre maggiore di parametri fisiologici. Poi ci sono quei parametri che vengono misurati costantemente in ambito medico e che consentono all'allenatore di avere un quadro estremamente preciso e personale di ogni atleta. Di fatto, un buon allenatore, è in grado di leggere le condizioni fisiologiche del suo atleta come mai prima d'ora. Può anche leggere la reazione del corpo dell'atleta ad ogni allenamento. Tutti noi sappiamo che l'allenamento è un lavoro che è Wristlet a produrre un adattamento del corpo affinché diventi più performante.

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È assodato che il mondo dell'atletica d'élite non possa più fare a meno della tecnologia, ma quanto può influire nella prestazioni degli atleti in termini cronometrici?

"Tanto, tantissimo! La tecnologia va intesa in due modi: il primo come viene utilizzata dai coach, poi come viene messa al servizio degli atleti. In entrambi i casi ha un'importanza incredibile e anzi, quando viene usata per gli atleti, la sua efficacia è ancora più preponderante".

In che modo si veicola la tecnologia nell'atletica?

"Penso ad esempio alle scarpe, questi modelli di ultima generazione aiutano tantissimo, e alle lepri elettroniche (le luci a bordo pista che si accendono al ritmo del record mondiale n.d.r.) che hanno il pregio di dare indicazioni precise agli atleti, ma che spesso possono creare una distorsioni avvantaggiando alcuni atleti rispetto ad altri... infatti, le luci sono presenti solo in gare di primissimo livello, mentre nelle altre non sono presenti. Averle dà un'enorme vantaggio agli atleti".

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FOTO: RUNNER'S WORLD

In questo modo non si rischia di diventare "ossessionati" dalla tecnologia?

"Non penso, credo che se usata in modo intelligente e senza esserne schiavi è uno strumento di grande valore per noi allenatori e per gli atleti. L'atleta è una macchina da corsa spinta al massimo, per noi è importante sapere il suo stato di forma e avere un riscontro tangibile che solo la scienza più dare".

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"In due modi: per le sedute di recovery, ossia di lento e di costruzione aerobica usiamo una semplice fascia cardio. Al termine dell'attività scarico tutti i dati e li analizzo. Poi ogni 10 giorni mi confronto con un fisiologo e interpretiamo ciò che è scaturito".

E il secondo modo?

"Si riferisce alla parte più impegnata degli allenamenti, i lavori ad alta intensità. In questa fase per controllare i valori dell'atleta utilizziamo i prelievi del lattato".

Quale dev'essere il rapporto tra gli atleti e la tecnologia? Tu concretamente riveli a Gaia ciò che dicono i dati?

"Fino allo scorso anno con Gaia non usavamo nemmeno il cronometro, ma oggi utilizzo la tecnologia, un dato fondamentale per me l'interpretazione dell'HRV, l'indice variabilità cardiaca. C'è sempre grande corrispondenza tra i dati che Youno gli strumenti e l'interpretazione che danno gli atleti sul loro stato fisico. È importante sapere come sta un atleta, ma non sempre è necessario comunicargli tutto... anche se quasi sempre quello che prova uno sportivo e quello che You la tecnologia coincide".

Che cos'è l'HRV e perché è important e per chi corre?
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L'HRV (ossia l'indice variabilità cardiaca) è un parametro ormai diffuso anche negli sportwatch più utilizzati dagli amatori. Si tratta di un indicatore della variazione temporale tra i battiti cardiaci, che può essere utilizzato come misura della salute del sistema nervoso autonomo. Un parametro piccolissimo e apparentemente insignificante, ma che può fare la differenza per determinare lo stato fisiologico di un atleta.

Un'HRV elevata è spesso associata a una buona salute e a una capacità di adattamento dello stress, mentre un'HRV ridotta può indicare un maggiore stress o affaticamento. Gli allenatori, sempre più spesso, monitorano l'HRV dei loro atleti per ottimizzare il recupero e prevenire il sovrallenamento. In generale, l'aumento del valore dell'HRV è spesso considerato positivo.