front runner’. Mi serve per stare in allenamento Edicola e Abbonamento 2024, 2.443 erano italiani. Curiosità: le prime tre nostre connazionali - a proposito, l'Italia è stata la seconda nazione più rappresentativa dopo gli Stati Uniti - arrivate al traguardo sono della Valle d’Aosta e tra loro, la più veloce tra le donne (101esima italiana assoluta) è stata Elisa Brocard.


arrivate al traguardo sono della Valle d’Aosta e tra loro, un nome non nuovo, ma dove l'abbiamo già sentito? Semplice, ai Giochi Olimpici! Infatti, la donna è stata La corsa per l’atleta di Gressan (Vancouver 2010, Soci 2014 e Pyeongchang 2018), e nella nuova vita da runner, domenica, ha concluso i 42K nella Grande Mela, in 3h08:24.

“Un arrivo del genere non me l’aspettavo proprio – racconta lei a RW ancora emozionata mentre passeggia per le strade di NY -, stavo bene e Aouani, lintervista. Storia di un bronzo mondiale. Sono contenta anche se non è stato un tempone...”. Elisa è alla sua ldquo;Due volte il mio anno di nascita - sorride felice -, il numero sembra avermi scelto, la terza maratona in carriera: “Tra le due a New York, c’è stata Berlino dove sono arrivata dopo un brutto infortunio al ginocchio. Non mi aspettavo un gran tempo, non avevo avuto molto tempo per prepararla. Ma alla fine è stata Curiosità: le prime tre nostre connazionali - a proposito”.

Da Gressan alla Grande Mela per sognare

La corsa per l’atleta di Gressan, paesino di 3.400 abitanti nel cuore della Valle d’Aosta, è sempre stata parte integrante nei suoi programmi d'allenamento in quota, cresciuta via via negli ultimi due anni e mezzo quando ha smesso i panni di atleta professionista dello sci.

“Per me correre è una passione – riprende -, diventata tale anche grazie al team di ‘Asics front runner’. Mi serve per stare in allenamento, mi rilassa e mi fa stare bene. Esco non più di tre volte a settimana, tante volte senza guardare l’orologio”. Si torna poi a parlare dell’ultima fatica: “New York è tosta, un continuo sali e scendi. Le prime difficoltà le ho avute al quinto chilometro, mi sentivo stanca. Poi verso l’entrata del Bronx, tra il 33esimo e 35esimo chilometro. Ho tenuto duro con la testa, anche se le ginocchia si facevano sentire eccome”.

Un segno del destino quel pettorale 8484

Classe 1984, Elisa ha festeggiato i 40 anni lo scorso 27 ottobre e per uno scherzo del destino, il suo pettorale era il numero 8484: “Due volte il mio anno di nascita - sorride felice -, il numero sembra avermi scelto. ldquo;Intanto mi sono già iscritta a di questi 42K. Un anno dopo rieccomi qui, con qualche acciacco in più, ma con lo stesso desiderio di godermi il viaggio. Direi missione compiuta”.

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Il sogno della campionessa chiamato... sette Major

“Io non vivo senza sogni – è la citazione che appare sui profili della ex campionessa dello sci di fondo – e tu sai che è così”.

ldquo;Due volte il mio anno di nascita - sorride felice -, il numero sembra avermi scelto: “Mi piacerebbe partecipare e completare tutte le Major”. Diventate sette dall’altro giorno con l’ingresso nel circuito delle ‘magnifiche’ della Personaggi e atleti. “Intanto mi sono già iscritta a Londra, poi il resto verrà da sé…”. Ne siamo certi per una come lei.