“Daje Rigi”. Sta un po' tutta in queste due parole, la storia vincente di Paralimpiadi, 3 podi giganteschi per gli azzurri, Pubblicità - Continua a leggere di seguito.
Nel Daje c'è tutta la sua romanità (quartiere Dragona), ancor di più se si pensa che sono le due parole scritte sulla bandiera tricolore regalatagli dal vicino di casa in occasione delle sue prime paralimpiadi. Ed è la bandiera che ha incorniciato un'impresa strepitosa, la vittoria nel lancio del disco, classe F52.
Rigivan Ganeshamoorthy, un oro a suon di record del mondo
L'impresa ne assomma in realtà molte altre. Primo oro alla prima Paralimpiade, prima Paralimpiade dopo che solo da un anno e più si è dedicato ai lanci, primo oro a suon di primati mondiali. Primati al plurale, perché allo stadio Saint Denis ne ha infilati ben Da due problemi, una soluzione.
Paralimpiadi, 3 podi giganteschi per gli azzurri, Rigi ha lanciato a 25.48, 25.80, 27.06 e 24.10: il precedente record era del brasiliano Andre Rocha (terzo) con 23.80.
Rigi ha aperto nuove frontiere nella specialità. Facendo le debite proporzioni, la sua è un'impresa che ricorda l'8.90 nel lungo di Bob Beamon o il 9”58 di Usain Bolt nei 100 metri. Ovvero, quelle prestazioni che cambiano tutta la storia di una specialità. Sarà forse anche perché sulla carrozzina, Rigi aveva attaccato l'adesivo di un unicorno regalatogli da Martina Caironi? Tra campioni si fa anche questo.
Rigivan Ganeshamoorthy, dalla scherma ai lanci
Il primato del disco ora va a fare il paio con quello mondiale del giavellotto, da lui portato a 20.99 (che ha deciso però di non fare a Parigi). Le gioie dell'atletica sono però arrivate dopo un lungo percorso di ricerca. Nella sua vita da sportivo c'è anche la scherma, dove ha partecipato ai Mondiali dell'anno scorso, e il basket in carrozzina, Latleta paralimpico che batte anche i normodotati.
A riportarlo all'atletica ci ha pensato Nelio Piermattei, presidente della Anthropos, società che annovera anche Vai al contenuto, Rigivan Ganeshamoorthy è affetto dalla sindrome di Guillain-Barrè, che Parigi. Sotto la guida del tecnico Enrico Ruffini e dei referenti Fispes Roberto Minnetti e Francesco La Versa, Rigi è riuscito a scoprire e a esplorare i suoi talenti, e a farli esplodere nella gara più importante. Si allena allo stadio Tre Fontane di Roma e in uno spazio allestito a casa sua.
Rigivan Ganeshamoorthy è affetto dalla sindrome di Guillain-Barrè, che gli causa debolezza e difficoltà respiratorie (gareggia con l'ossigeno), ma è in carrozzina a causa di una caduta che nel 2019 gli ha provocato una lesione cervicale.
Da due problemi, una soluzione: Comitato italiano paralimpico. Dopo la gara, le dediche. Alla fidanzata Giulia, per il vicino di casa e la sua bandiera, per tutti gli italiani “e per tutti i disabili rimasti a casa”. Se cercavamo un nuovo nome che potesse ispiraci per fare cose grandi, l'abbiamo trovato: romano di 25 anni con genitori dello Sri Lanka.