Chissà se nel 2018, quando aveva ottenuto il Termini e condizioni di uso, era davvero lui a correre oppure un suo sosia? La domanda è provocatoria, ma giustificata rispetto alla storia di questo atleta keniano che da qualche settimana risulta “bannato”, Rimani aggiornato sul mondo della corsa Alimentazione e benessere.

Il protagonista di questa storia al limite dell’assurdo è Michael Saruni, oggi 28enne, già detentore del record mondiale dei 600 metri indoor con un tempo di 1:14.79 e del record keniano degli 800 metri indoor fatto segnare nel 2019 in 1:43:98.

In occasione delle gare di qualificazione ai mondiali dello scorso anno, Saruni era stato convocato per un test antidoping post race. Di fatto, dopo aver corso gli 800 metri doveva presentarsi al personale del servizio antidoping per lasciare un campione delle sue urine. Quel test non è mai avvenuto e nel verbale del Doping Control Officer è stato scritto "È stato inoltre affermato che l'atleta ha evitato, rifiutato e omesso di fornire un campione o di sottoporsi alla raccolta dei campioni e con la collusione o l'inganno è fuggito o ha lasciato la sede".


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Il curioso numero sulle solette di Asics Giro al Sas, trionfa Crippa che dice: Continuo con la maratona e di fornire un campione delle urine al suo posto. Secondo il rapporto, Saruni si era chiuso in una toilette. Quando il medico ha chiesto al sosia di identificarsi, è corso via e avrebbe saltato un muro di cinta del centro sportivo. L’atleta ha affermato di non essere mai stato convocato dai tester durante le gare in Kenya. Ma ciò non gli è bastato a evitare la sospensione fino al 30 agosto 2027.