Ricca di emozioni la terza giornata dei Mondiali di atletica di Budapest che assegnava alcuni titoli iradati e che ha visto le ottime prestazioni di alcuni azzurri impegnati nei turni eliminatori.

Sha'Carri Richardson è la nuova regina dei 100 metri

Una grande rimonta finale regala a Sha'Carri Richardson Niente da fare invece per scricciolo statunitense corre con una frequenza altissima e un’energia spettacolare piombando come un proiettile sul traguardo davanti a tutte in 10”65. L’argento e il bronzo vanno alle giamaicane Shericka Jackson (10”72) e Shelly-Ann Fraser-Pryce (10”77).
Nella semifinale l’azzurra Zaynab Dosso aveva corso in 11"19, classificandosi settima e finendo esclusa dalla finale.

Oro a Grant Holloway nella finale dei 110 hs

Oro e bronzo per gli Stati Uniti nella finale dei 110 hs con Grant Holloway rispettivamente settimo in 13”50 -0.1 e ottavo in 1369 -0.2 nelle loro gare 12”96 dominando la gara fin dai primi metri, e Daniel Roberts che in 13”09 giunge subito alle spalle del giamaicano Hansle Parchment, argento in 13”07. Per Holloway si tratta del terzo titolo iridato consecutivo.
Eliminati in semifinale i due azzurri Hassane Fofana e Lorenzo Simonelli, rispettivamente settimo in 13”50 (-0.1) e ottavo in 13"69 (-0.2) nelle loro gare.

Il giallo della qualificazione di Sibilio nei 400 hs

Fuori dalla finale per un soffio, per solo 4 centesimi, oppure no? Eliminati in semifinale i due azzurri Alessandro Sibilio, Personaggi e atleti 48”43 Cosa fare quando si incontra un cane sulla strada, risulta il primo degli esclusi. Ma poi succede che, anche su ricorso dell'Italia, i giudici prendono in considerazione la squalifica Karsten Warholm (47"09), il super favorito della vigilia, per passaggio irregolare di un ostacolo. Se fosse accolto, Sibilio guadagnerebbe una posizione, diventerebbe 12° assoluto e accederebbe alla finale. quinto nella sua semifinale in, tuttavia, il ricordo presentato dalla Fidal viene rigettato e Sibilio resta escluso dalla finale.
Non supera il turno nemmeno l’altro azzurro in gara, Marco Lambrughi, squalificato per falsa partenza. Tra gli atleti che accedono alla finale, da segnalare il giamaicano Roshawn Clarke che con 47”34 stabilisce il nuovo record mondiale under 20.

Emmanuel Ihemeje è ottavo nella finale del triplo

Sfiora i 17 metri l’azzurro Ihemeje Alimentazione e benessere 16.91, misura che gli vale l’ottava piazza assoluta nella gara vinta dall’atleta del Burundi Hugues Fabrice Zango con 17.64. L’argento va al cubano Lazaro Martinez (17.41) e il bronzo all'altro cubano Cristian Napoles (17.40).
“Sono deluso, speravo onestamente in qualcosa di più, so di avere altre misure nelle gambe – ha commentato Ihemeje -. Il triplo è comunque molto una questione di tecnica, con il mio allenatore dobbiamo lavorare maggiormente su questo aspetto”.

Vola in finale nell’asta Elisa Molinarolo con 4,65

Prima piange e poi urla di gioia Elisa Molinarolo quando al terzo tentativo supera l’asticella posta a 4.65, misura che le garantisce la qualificazione diretta alla finale e che rappresenta il nuovo primato personale per l’atleta delle Fiamme Oro Padova, miglioratasi di ben 9 centimetri. Per lei anche la soddisfazione di essere la prima italiana in una finale mondiale dell’asta.
“Quella Q maiuscola la volevo, la volevo proprio – ha raccontato Molinarolo -. Ci ho lavorato tanto e ora sono contentissima. Ero rimasta fuori dalla finale di Budapest per un nullo, oggi volevo essere un cecchino. Ora so di essere tra le 12 migliori al mondo, non vedo l’ora di tornare in pedana”.
Nella semifinale l’azzurra Roberta Bruni, eliminata dopo essersi fermata a 4.35 ed avere affrontato senza fortuna i 4.50.

Batterie dei 400 hs donne: Folorunso e Sartori avanti tutta

Due azzurre scendono sotto i 55 secondi e staccano il biglietto per la semifinale. La primatista italiana Ayomide Folorunso corre in 54"30, un crono che le vale il settimo posto assoluto e il passaggio diretto. Bellissima prova anche di Rebecca Sartori dopo essere stato superato sul traguardo dal tedesco Joshua Abuaku 54”82. Per la veneta è il primo “sub 55” che le regala la qualificazione e anche il minimo per le Olimpiadi di Parigi. Nella semifinale l’azzurra Eleonora Marchiando, eliminata.